Smart working e privacy: obblighi del ddl e dello smart worker
Avv. Stefania Calosso
Lo smart working, che nel 2019 riguardava soltanto 570.000 lavoratori (Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali), in pieno lockdown ha interessato circa sei milioni di dipendenti, ed a settembre, anche se il dato è ancora parziale, ne riguardava circa 4 milioni; si stima inoltre che il 58% di questi ultimi manterranno tale modalità lavorativa anche nel 2021 (Fonte: il Sole24ore).
Davanti a numeri di questo genere, è purtroppo innegabile che la maggior parte delle aziende, in special modo le PMI, si sia rivelata severamente impreparata sotto svariati profili, tra i quali quello delicatissimo della tutela dei dati personali. E la medesima considerazione vale, seppur in misura minore, anche per i lavoratori agili.
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